Ripeto su questo "argomento di discussione" quanto già scritto in altro loco:
E adesso vi ammorbo io con un po' di cose noiose. Le associazioni non a fini di lucro possono avere le caratteristiche delle OMI cioè Organizzazioni a Movente Ideale. Per capire di cosa parlo è sufficente andare su Wikipedia e cercare
https://it.wikipedia.org/wiki/Organizza ... nte_ideale .
Ecco cosa dice sulle crisi:
Gestione delle crisi
Le organizzazioni associative, da sempre considerate corpi intermedi della società, negli ultimi decenni riscontrano e manifestano una evidente crisi di identità dovuta al malessere diffuso di un sistema obsoleto della rappresentanza e dell’impegno sociale. I momenti di crisi profonda in queste strutture, spesso si manifestano quando vengono raggiunti i massimi risultati preventivati, a meno che i fondatori non abbiano la lungimiranza di apportare modifiche e di dare nuovi stimoli, senza attendere che questi vengano sollecitati dagli altri soci. Lo sviluppo strutturale, nel tempo, può generare il rischio di impiegare gran parte delle risorse per mantenere in vita il sistema, anziché promuovere gli scopi previsti dai fondatori. Le organizzazioni di successo hanno saputo superare i momenti di crisi motivazionali, rigenerandosi negli ideali anche se il cambiamento è iniziato con momenti di profonda tensione, abbandoni e rotture con il passato. Le OMI non sono state e non sono esenti da questo processo, anche se in esse la missione ispiratrice non segue il profitto, ma, piuttosto, gli ideali espressi dai fondatori. Nella missione intrinseca di queste persone vi è pure la ricerca di coloro che potranno essere in grado di tradurre nel futuro gli ideali in obiettivi. Quando, per ragioni legate all'organizzazione e all'efficienza dell'OMI, questi ideali vengono compromessi, i soci più motivati tendono a non riconoscersi più nell'organizzazione stessa e a minacciare la loro uscita. Le situazioni critiche che portano ad allontanamenti o abbandoni, derivano, prevalentemente, da conflitti e demotivazioni interne. Spesso accade che le crisi o le proteste non vengano colte nella loro essenza, tanto da non distinguere le vere critiche sull'identità, da intendersi come segnali positivi, dalle negatività umane fini a se stesse, che portano solo alla degenerazione. Importante quindi è comprendere ed essere aperti ad ogni manifestazione di crisi per analizzarne i motivi ed individuarne i possibili rimedi.
Per riuscire a distinguere la crisi derivante dalle esigenze di rigenerare “l’ambiente organizzativo” dalle umane esigenze personalistiche di affermazione, occorre ritornare spesso a rileggere gli ideali fondamentali dell'organizzazione e confrontarli con la realtà mutante della nostra società e con il senso di lealtà e appartenenza alla organizzazione stessa che, in un mondo così veloce e mutevole, vengono messe costantemente in difficoltà da cambiamenti repentini dei costumi e del modo di relazionarsi. Governare un’organizzazione impegna spesso in una navigazione a vista che merita prudenza, capacità critica e forza di mettersi in gioco per difendere gli ideali ispiratori e ritrovare, così, l’identità. I momenti difficili, gli abbandoni, le fratture interne rischiano di fare precipitare le situazioni sia nelle organizzazioni con obiettivi economici che in quelle a movente ideale. Spesso si possono giustificare nelle organizzazioni del primo tipo e molto meno nelle seconde. Si dimentica però che sia nel movente economico che in quello ideale, la competizione umana è sempre presente. Il ritorno ai principi fondatori può risvegliare le motivazioni umane e la ricchezza dei valori di cui sono portatrici.
Le relazioni dovrebbero essere ricercate, non solo all'interno dell'organizzazione stessa, ma pure con soggetti che, nella comunità, perseguono scopi paralleli. Le crisi organizzative e di identità che spesso caratterizzano le OMI, così come nelle entità economiche e politiche, infatti, si possono contrastare e superare anche ponendosi in rete per condividere obiettivi comuni, mettendo insieme le forze per ritrovare una spinta anche emotiva, funzionale a un migliore risultato e quindi di stimolo per il superamento delle criticità.
Questo processo non è semplice ed accettato facilmente perché, soprattutto nelle difficoltà interne, i personalismi ostacolano quella normale piccola rinuncia al proprio Status che favorisce l’integrazione di pensiero e il perseguimento degli obiettivi comuni.
Meditate gente, meditate